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I consigli di Natale di Alaska
Come da tradizione, i nostri consigli per risolvere l’annoso problema dei regali di Natale: troverete le nostre proposte in libreria e sul nostro sito.
Il tempo lavora incessante su chi scrive, ne intacca i ricordi o li sottrae all’offuscamento delle emozioni. Questo tempo, che separa, raffredda e chiarisce, permette ad Annie Ernaux di tornare a guardare uno stesso accadimento con il beneficio o il maleficio della distanza.
Lo ha fatto con L’evento (L’Orma, 2019) che tornava al momento dell’aborto clandestino già narrato e trasfigurato da un alter ego di finzione nel suo romanzo d’esordio, Gli armadi vuoti (libro che Romana Petri tradusse per Rizzoli nel 1996 e ora scomparso dai cataloghi editoriali); lo fa ora con Perdersi (L’Orma, 2023) che riprende una relazione passionale con un diplomatico russo sposato, avvenuta dieci anni prima e già narrata in Passion S., un libro mai tradotto in Italia, ma bruciante di sensualità e vergogna. Perdersi, che di Passion S. è il riflesso controllato, descrive l’incapacità di opporsi a una passione amorosa e ne analizza in modo illuminante le motivazioni. Noi, lettori e lettrici in salvo, percepiamo la minaccia di quando la razionalità ci abbandona. Lei, come un’amazzone, attraversa la selva senza risparmiare nessuno, tantomeno se stessa.
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Risalire un fiume che lambisce dieci paesi e farlo a ritroso, con gli occhi di chi proviene da Oriente, dal Mar Nero all’Atlantico, attraversando Romania, Ucraina, Moldavia, Bulgaria, Serbia, Croazia, Ungheria, Slovacchia, Austria e Germania. È così che Nick Torpe, viaggiatore e reporter inglese, che dal 1960 vive a Budapest, sceglie di raccontarci la storia del più grande fiume che collega l’Europa centrale a quella sud-orientale. Un bacino che è la casa di migliaia di persone, luogo di scambio e contrabbando, coacervo di miti e archeologia. Nick Torpe racconta le persone che incontra e ne traccia dei ritratti memorabili, profondamente legati al territorio in cui vivono. La storia naturale e le vite umane si mescolano alle tradizioni orali del mito regalando a chi legge un libro difficilmente inquadrabile nel solo genere del reportage di viaggio, e che si pone come riflessione profonda sul nostro modo di guardare le relazioni e l’ambiente.
Santiago del Cile, settembre 1973. Pinochet ha rovesciato il governo socialista di Salvador Allende, democraticamente eletto a marzo, prendendo il potere e instaurando una delle più sanguinose e feroci dittature mondiali. Un paio di mesi dopo, il 21 novembre, si dovrebbe svolgere la gara di ritorno per la qualificazione ai mondiali del 1974: Cile – Unione Sovietica. Una partita di calcio si trasforma in qualcosa di molto più grande: l’Unione Sovietica minaccia di non presentarsi nel paese di un dittatore fascista; di contro, alcuni giocatori cileni non vogliono giocare nell’Estadio Nacional, trasformato da Pinochet in un campo di concentramento e tortura per i dissidenti e ripulito per l’occasione. La politica si mescola allo sport, in un paese in cui il calcio è una religione ma anche uno svago per non pensare al baratro. La voce narrante è quella del capitano Francisco Valdés, amico e sostenitore di Allende e nel mirino della giunta militare. Scorsetti racconta la storia della “partita fantasma” facendo un lavoro di ricerca incredibile non solo a livello sportivo, ma anche storico e sociale.
Il ritorno di Cognetti in libreria è un buon ritorno. La paura che un autore si ripeta, quando tocca gli stessi ambienti e temi, c’è sempre, ma in quello che Cognetti stesso definisce il suo personale Nebraska (chi ama i dischi lenti e i lunghi viaggi in macchina coglierà la citazione), troviamo una penna più dolente rispetto a quella – comunque non allegrissima – a cui ci aveva abituato. Un racconto lungo, o romanzo breve, a tre voci, in cui va in scena l’incomunicabilità tra due fratelli: uno che sceglie di sprofondare nei propri demoni, l’altro che cerca la salvezza nel lento ripetersi del quotidiano. La terza è una voce di donna, che ha amato in parte una persona, in parte un luogo, in parte un’idea. Vorrei un seguito, per sapere come e dove crescerà suo figlio, che a occhio e croce oggi dovrebbe avere trent’anni.
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Nicolò Moscatelli – Nave di Teseo, 2023
Volete riassaporare l’abbandono infantile per i romanzi d’avventura? Questo esordio letterario potrebbe fare al caso. Vincitore del miglior premio esistente nella nazione per le opere prime (il Premio Calvino), I Calcagnanti s’ambienta in un medio Ottocento, in una geografia prealpica lombarda, intessuta di racconto popolare e d’avventura. È tradizionalmente un orfano il suo eroe, Timoteo, il più debole che sogna la forza e sogna, soprattutto, il gruppo, la banda. Difatti Moscatelli non vuole soltanto raccontare una piacevole e speranzosa storia – della speranza di cui sono fatte le favole, speranza che nasce dalla constatazione della desolazione circostanze affinché si pratichi dapprima nell’immaginazione, nucleo originario di realtà, la possibilità di un’alternativa (altrimenti becchiamoci il realismo capitalista del no future, no alternative) – dicevamo, non è blanda copia per intrattenimenti ma il tentativo di riacquisire a un’ideologia la forza primordiale del racconto. Tant’è che l’orfano che si diceva s’alimenta a sovversione, e i Calcagnanti son banditi alla Robin Hood che acquattati nei meandri della società avviata all’industrializzazione spietata (siamo nell’Ottocento, si diceva) covano ancora e parlano senza paura di socialismo. Di questi tempi neri che favola migliore, che avventura migliore di questa può esserci?
EXTREMES – The Environmental Issue
Sovrapproduzione e scarsità, due facce dello stesso sistema economico, ma anche il fronte e il retro dell’ultimo numero di Foam, rivista di fotografia internazionale, realizzata dal Foam Fotografiemuseum Amsterdam. Il volume, titolato Extremes – The Environmental Issue, sceglie di proposito di tenere insieme questi due aspetti per descrivere la questione ambientale e interrogarci sulla relazione uomo – macchina -natura. Un interessantissimo catalogo di foto spiazzanti e innovative, sorprendenti sia per il mondo che catturano che per la ricerca di stile compiuta da ogni fotografo. Stampate su carta di pregio, queste foto portano la firma di fotografi emergenti e non, tra i più interessanti della scena attuale.
Quante volte abbiamo sentito parlare di “guerra al cancro”? Sono più di cinquant’anni, da quando il Presidente degli Stati Uniti Richard Nixon firmò il National Cancer Act annunciandolo, esattamente, con quelle parole. Nonostante i fantastici progressi compiuti su alcuni fronti, nel complesso è chiaro che non stiamo vincendo questa battaglia. Il cancro rimane una delle principali cause di mortalità umana. Ma se le metafore guerresche stessero sbagliando tutto? Athena Aktipis ci invita a riconsiderare il cancro attraverso la lente dell’evoluzione: non come un errore, ma come una caratteristica propria dell’uomo. Gli stessi processi che, quando funzionano male, causano il cancro sono i meccanismi di base che, quando funzionano, ci permettono di esistere come organismi multicellulari. Sembra tutto molto difficile? Lo è, ma è spiegato in modo comprensibile a tutti. Non fatevi spaventare: per Natale leggete di scienza, medicina, e tutto cio’ che avete paura a chiedere.
Un’affollata solitudine. Per una sociologia della lettura
Daniele Garritano – Carocci, 2023
Disponibile
Da Alaskers, ci domandiamo continuamente: cosa leggo? Che libro scelgo? Che libro regalo? E se la domanda fosse: perché e come leggo? Quando leggo dove sono, dove vado, quante persone siamo mentre le pagine scorrono e le parole si compongono in scene reali e dell’immaginario? Cosa succede a chi legge? Ecco, Un’affollata solitudine è il libro sulle risposte che stiamo tutt cercando.
Un Harry Potter più crudo e nostrano, meno finto direbbe qualcuno, più inficcato nella terra delle cose, perché questo racconto per ragazzi riesce nell’acrobatica impresa di fondere la grezza e seducente lingua dialettale con la magia, l’incanto con la realtà, in un accordo più saldo e credibile. Il racconto popolare qui si sfoga nella sorte del piccolo e poliomelitico Micù che nel contado abruzzese degli anni quaranta combatte diavoli e streghe, compagni di classe sbruffoni e fascisti. Il libro è funestato da uno spirito capriccioso che interviene, che fa dispetti, sovrascrive, narra: un libro posseduto insomma e che possiede calando chi legge dentro un altro mondo, quello in cui le favole erano ancora vere e spaventose. Brividi, divertimento e avventura per i ragazzi dalle scuole medie in poi.